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Carta geografica
La Carta Geografica è un’icona del rinascimento enologico italiano ed incarna i valori fondanti dell’opera di Livio Felluga: l’alleanza con il territorio dimenticato della collina friulana per produrre grandi vini da far conoscere al mondo.
La Carta Geografica rappresenta con orgoglio i grandi vini bianchi d’Italia in oltre 80 Paesi, perpetuando il sogno di quel grande uomo che è stato Livio Felluga.
In Friuli, e ormai non soltanto in questa terra eletta per uomini e vini, Livio Felluga si identifica nella migliore tradizione enoica.
Una consolidata consuetudine di amore per il vino che dura in famiglia da sei generazioni.
Sin da quando Livio Felluga consacra l’amore per la collina restaurando i primi vigneti a Rosazzo, i suoi vini così inconfondibili per stile e profumi sono i vini della Carta Geografica: un’antica mappa della zona collinare del Friuli segno di un profondo legame con la storia e il territorio, riprodotta in etichetta dal 1956.
La visione pionieristica di Livio Felluga sulla centralità della conoscenza, il rispetto per il territorio e l’ossessione per la qualità, viene tramandata dall’azienda, oggi saldamente nelle mani dei suoi figli. 242 ettari, dei quali 187 destinati alla coltivazione della vite, costituiscono un ecosistema complesso con le Alpi sullo sfondo e lo sguardo che si spinge fino al mare.
14 vitigni dimorano in vigne intervallate a boschi, pendii erbosi, ulivi, sentieri, rii, fossati, gelsi e alberi da frutto: un grande ecosistema ricco di biodiversità. 320 singoli appezzamenti che sviluppano più di 550 chilometri di filari, dove si tramandano con passione antichi saperi e si sviluppano nuove conoscenze.
La Carta Geografica rappresenta con orgoglio i grandi vini bianchi d’Italia in oltre 80 Paesi, perpetuando il sogno di quel grande uomo che è stato Livio Felluga.
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Filosofia
Mi piace evidenziare l’importanza dell’uomo. Del resto, quando la vite non è addomesticata si trova strisciante nelle radure o arrampicata sugli alberi e, per quanto affascinante, quest’immagine non riporta al pensiero del vino. L’uomo dissoda la terra, pianta le giovani viti in ordinate geometrie, le alleva, le cura, le copre di attenzioni, ne raccoglie il frutto e, sovraintendendo all’attività dei lieviti suoi piccoli alleati, fa sì che il prodigio della fermentazione lo trasformi in quel nettare che così tanto amiamo.
Duro lavoro, sapienza, passione, perseveranza, intuizioni, competenze, scoperte, lungimiranza, eccitazione, delusioni, sorprese, senso del limite, soggezione alla forza della natura... da generazioni e generazioni accompagnano chi produce vino.
Se la natura resta il dominus e deve essere tutelata, il vino è fatto dall’uomo. È fatto dall’uomo per l’uomo, il quale trova appagamento nel fantasticarlo, nel berlo, nel produrlo.
Sebbene Livio Felluga sia una delle più grandi aziende della collina friulana, restiamo una piccola realtà con il conseguente prezioso privilegio di poter fare le cose per il piacere di farle e di produrre i vini come piacciono a noi. Vini eleganti con una forte identità territoriale, che esprimono da un lato il carattere dei nostri complessi ecosistemi, della cultivar - quando sono imbottigliati in purezza -, della vigna e imprescindibilmente dell’annata, ma anche del nostro lavoro, della nostra passione, del nostro stile.
Non penso che esistano modi di produrre vino giusti e modi sbagliati, o perlomeno non mi permetto di dare dei giudizi.
Lo stile Livio Felluga ritengo possa essere definito classico, sebbene annata dopo annata continuiamo a sperimentare e a fare nuove esperienze, sia in vigna che in cantina. A volte si tratta di novità sostanziali, ma spesso di piccoli semplici accorgimenti, come quelli che ci consentono di progredire nella sostenibilità, di coccolare le nostre viti o di gestire al meglio l’affinamento dei vini. In realtà non credo esista un particolare passaggio produttivo che incida preponderatemene sui nostri vini, quanto piuttosto sia cruciale la cura di molti dettagli che nel loro insieme ci consentono di esprimere il carattere delle nostre vigne con finezza e complessità, equilibrio e serbevolezza.
Pur essendo curiosi, desiderosi di migliorarci ed instancabili nel perseguire la qualità, siamo molto prudenti nell’introdurre cambiamenti nel nostro modus operandi e lo facciamo solo dopo aver testato per più vendemmie le eventuali innovazioni. D’altro canto, vini della reputazione di Terre Alte non possono essere stravolti e la garanzia intrinseca del nome Livio Felluga deve essere preziosamente tutelata.
Se mi si passa l’ossimoro, direi che siamo dei conservatori dinamici, consapevoli che la catena della qualità non ammette anelli deboli. Chiamare tutto ciò filosofia mi sembra una esagerazione, ma è la nostra vita.
Andrea Felluga
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Sostenibilità
Il nostro incedere è caratterizzato dalla costante e rigorosa ricerca della qualità e dal profondo rispetto per la terra e l’ambiente. Questo senso di responsabilità sempre vivo guida l’azienda Livio Felluga verso scelte sostenibili per tramandare intatto alle future generazioni un patrimonio prezioso ed irripetibile.
La sostenibilità è per Livio Felluga un prezioso tassello nel patrimonio di conoscenza e pratica del mestiere di viticoltore che rende possibile la valorizzazione della terra da cui dipendiamo. Vogliamo continuare ad essere custodi di questo territorio, preservandone la vitalità e la capacità di produrre vini testimoni della sua forte identità.Per questo abbiamo adottato un approccio responsabile alla viticoltura, convinti che imparare ad agire in modo sostenibile sia la chiave del futuro. Non si tratta di ottenere una certificazione da spendere sul mercato, bensì di un dato valoriale che pervade l’attività dell’azienda lungo tutta la filiera.
E così, per citare solo alcuni esempi, non solo ci limitiamo all’utilizzo esclusivo di concimi organici o al bando totale dei diserbi nella cura dei nostri vigneti, ma ci approvvigioniamo di energia elettrica da fonti rinnovabili, facciamo sforzi continui per evitare l’uso della plastica e proteggiamo le aree boschive dando così il nostro diretto contributo al contrasto del cambiamento climatico. Investendo inoltre più di 500 ore ad ettaro di lavori manuali in vigna, la ricaduta positiva non è soltanto sulla qualità delle uve, ma è anche sociale, territoriale e ambientale. Siamo consapevoli che i margini di miglioramento per la nostra azienda così come per la società tutta siano enormi ed è tempo di agire. La costituzione di un comitato scientifico, i protocolli ambientali ISO 14001, l’adozione del Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata SQNPI, la partecipazione al programma di sostenibilità nella viticoltura in Italia del Ministero dell’Ambiente sono per noi strumenti di lavoro, il contributo proattivo al raggiungimento della Sostenibilità quale imprescindibile missione aziendale.
